Proprio così, con il titolo “Scarpe: croce e delizia”, il Bowes Museum, lo spazio espositivo posto all’interno dello splendido Barnard Castle, autentico gioiello di architettura castrense di stile francese sito nella cittadina britannica di Durham, inaugura l’11 giugno una mostra interamente dedicata alla scarpa. I pezzi, oltre 200 provenienti dalla collezione del Victoria & Albert Museum di Londra, saranno visibili al pubblico fino al 9 ottobre in una gamma infinita di modelli, suggestioni, storie. Ma andiamo ad analizzare da vicino l’evento e partiamo dal titolo che gli organizzatori hanno voluto attribuire a questa interessantissima esposizione. Riflettendoci, il focus della mostra verte su un “accessorio” in cui i nostri piedi vivono inscatolati per intere giornate. Ma perché, vi starete giustamente chiedendo, attribuire un’equazione che contiene la parola “croce”, evocatrice di martiri e supplizi, a un oggetto che indossiamo tutto il giorno e con il quale ci spostiamo spesso anche a una certa velocità? In fondo, se una giacca, un maglione o un paio di guanti non ci sono comodi, ce ne sbarazziamo. Ma per le scarpe il discorso è diverso: per le scarpe la parola “scomodità” è misteriosamente compresa nel “pacchetto” . Sarà forse questo che le rende così speciali. E lo sono davvero. Questa imperdibile mostra, in cui sarà possibile ammirare scarpe del presente, del passato e scarpe di fantasia e che si preannuncia ricca di fascino e attrattiva, ne è la prova tangibile.
Nelle sale del Bowes Museum si potranno osservare un paio di scarpe cinesi fior di loto con le loro decorazioni in seta e tutte intarsiate di lustrini, ma lunghe appena 7 centimetri e mezzo. Queste calzature venivano fabbricate – e lo sono state fino ai primi anni del secolo scorso – per essere indossate dai piedi di loto, vale a dire dai piedi fasciati e resi piccolissimi delle donne cinesi, secondo una nota e antichissima tradizione.
Lo spazio museale di Barnard Castle ospiterà anche le chopine, calzature con piattaforma altissima in voga in tutta Europa tra il XV° e il XVIII° secolo, quando l’altezza era indice di appartenenza a uno status sociale importante e le strade erano ricoperte di ogni genere di sudiciume.
All’interno della mostra saranno inoltre esposte le ambitissime “feather shoes” di Jimmy Choo indossate da Carrie Bradshow in “Sex and The City” nonché gli scarpini Adidas da calcio modello “Brooklyn” indossate da David Beckham e le scarpette da ballerina classica in cui Moira Shearer danzò nel film “Scarpette rosse” del 1948.
Se i più giovani resteranno colpiti dalle scarpette di cristallo Swarowski realizzate per l’ultimo film di Disney “Cenerentola”, chi è un po’ più in là con gli anni non potrà non essere incuriosito dalle babbucce in pelle e camoscio un tempo appartenute alla Regina Madre, che ha patrocinato il Bowles Museum Friends per 40 anni, fino alla sua morte, nel 2002.
Il dialogo tra il Victoria & Albert Museum e il Bowes Museum ha avuto inizio quando il V&A ha chiesto al museo di Durham di poter avere in prestito dalla loro collezione un paio gli stivali da carrozza appartenuti originariamente all’imperatrice Eugenia Bonaparte, in esilio in Inghilterra assieme al consorte Napoleone III imperatore di Francia, dopo la sconfitta nella guerra franco-prussiana del 1870-71 e la successiva caduta del Secondo Impero. L’imperatrice morì nel 1920 a 94 anni e alcuni dei suoi abiti finirono nelle mani di un collezionista di Gainford, nei pressi di Barnard Castle. Alla sua morte, agli inizi degli anni ’50, la sorella li donò al Bowes dove sono rimasti da allora.
La mostra, che segue di non molto quella su Yves Saint Laurent, rappresenta un altro colpo estremamente brillante messo a segno dal museo dalla Contea di Durham che prossimamente, oltre a “Scarpe: croce e delizia”, i cui biglietti sono in vendita sul sito www.thebowesmuseum.org.uk , ospiterà anche una mostra dedicata alla Royal Opera House.
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