I dibattiti femministi parlano dei tacchi come di oggetti «sessisti, scomodi, volgari». Ma allo stesso tempo l’opposizione li definisce «potenti, sexy, belli, irrinunciabili». Eppure ultimamente si vedono sempre più donne che vi rinunciano.
Tacco 12 e lavoro
Sarà l’effetto Zuckerberg ad aver fatto diminuire il numero di donne che a lavora indossa un tacco 12? Posti di lavoro sempre più smart, più casual, più flessibili e quindi scarpe più comode e versatili. Sempre più persone lavorano da casa e sempre più sono attenti all’ambiente e scelgono di muoversi in bicicletta o con i mezzi pubblici e questo favorisce la necessità di scarpe comode e pratiche.
Tacco 12 e post lavoro
Siamo sempre più mobili, più impegnate e più in carriera, non basta un semplice lavoro vicino casa e non c’è più la casa dopo il lavoro. Usciamo, andiamo a fare shopping, andiamo in palestra, andiamo a prendere un aperitivo, andiamo a cena fuori, spesso senza passare da casa e con il desiderio di divertirsi e questo tacco 12 ce lo impedisce se è con noi dalle 7 di mattina alle 10 di sera. Le scarpe flat meglio se sneakers, sono diventate un punto fermo del vestire multiuso. Non è un caso che la popolarità dello stiletto sia diminuita proprio mentre la tendenza athleisure è esplosa. Qui abbiamo parlato di sneakers di lusso.
Tacco 12 e tecnologia
Siamo sempre più connessi e sempre più multitasking, ci alleniamo mentre lavoriamo, mangiamo e andiamo dall’estetista. Gli orologi e gli smartphone ci misurano i passi elle calorie che bruciamo, ci ricordano di muoverci, di fare attività fisica perché il tempo per la palestra è sempre meno e bisogna approfittare di piccoli momenti durante la giornata. In quest’era tecnologica che corre ed è sempre di fretta, siamo al passo con i tempi se siamo pratiche e veloci e per esserlo, una speaker è un alleato migliore di uno stiletto.
Tacco 12 e crisi
Rossetti, pellicce e scarpe e trend di moda sono sempre stati visti come indicatori del clima socio-economico. Ostentare ricchezza è sempre più necessario nei periodi di crisi, a dimostrazione della capacità di reagire alle difficoltà. I ricercatori di IBM hanno analizzato social media e blog post giungendo alla conclusione che nei periodi di recessione i tacchi si alzano alle stelle. Zeppe e tacchi altissimi sono esplosi durante la Grande Depressione, la crisi petrolifera degli anni Settanta e la dot-com degli anni Novanta. Fantasticare può farci sentire meglio, perciò nei periodi di crisi economica è più probabile decidere di optare per una moda più sfarzosa come mezzo di fantasia e fuga. E se è vero che la crisi è alle spalle, l’ascesa delle sneaker trova fondamenta.
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