Veepee: le indagini sulle prenotazioni online dei viaggi post-covid

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In primavera, e non solo, la voglia di evadere è tanta. Con l’arrivo delle belle giornate, il momento è propenso per pensare alle vacanze e sognare di evadere: in dirittura d’arrivo sono i vari ponti e le ferie estive. Tempestivamente, è ora di organizzarle, pensando ad un sapiente bilanciamento – tra esperienze pregresse da ripetere e non, facendo i conti con le varie aspettative in termini di meta e di tipologia di vacanza. Dalle abitudini alle aspirazioni: Veepee, e-commerce leader delle flash- sales in Europa, svuota la valigia degli italiani e indaga sui retroscena della loro vacanza – reale o ideale che sia – tra preparazione, scelte eco-responsabili, souvenir insoliti o compagnia perfetta: l’imbarco è immediato.

Secondo lOsservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2021 in Italia l’e-commerce di Viaggi ha ripreso a crescere, toccando quota 10,8 miliardi di euro (+51% rispetto all’anno scorso). Non a caso il 76% delle persone intervistate da Veepee ammette prenotare o cercare ispirazione via agenzie viaggi o tramite offerte rigorosamente online.

A guidare la scelta di ricorrere all’online per prenotare, troviamo al primo posto l’autonomia: poter costruire il proprio viaggio su misura è un criterio di fondamentale importanza per il 40% degli utenti coinvolti nella survey. Il fattore convenienza arriva in seconda posizione per il 24%, mentre la comodità e l’ampiezza dell’offerta valgono entrambi per il 10%. Il 12% s’ispira invece alle destinazioni raccontate dai loro influencer preferiti e attraverso i social media.

La destinazione più ambita per il periodo estivo è insospettabilmente il mare: in effetti, il 75% degli intervistati dice frequentare solitamente località balneari. Quest’anno, il 50% rimarrà in Italia, grazie alle tante opportunità che offre il nostro Paese. Non solo mare ma anche monti (15%), borghi, laghi o città d’arte (15%), il territorio nazionale continua a sedurre per la diversità dei paesaggi e la ricchezza culturale. Proprio perché l’Italia è ancora tutta da scoprire, lo si fa preferibilmente in chiave undertourism, evitando i luoghi più affollati e privilegiando mete vacanziere di nicchia, non per questo meno affascinanti. Il 36% opterà invece per una destinazione di medio raggio, tra le più popolari troviamo in particolare la Grecia, il Marocco, l’Egitto, che garantiscono spaesamento ed un certo esotismo, senza troppe ore di viaggio. Solo il 14% cercherà di raggiungere mete più lontane, situazione geopolitica permettendo.

In termini di tipologia di vacanza e di strutture, vince il mix soggiorno/esperienze per il 40%, seguito da una tipologia di vacanza più stanziale, in villaggio all-inclusive o in albergo (28%), eventualmente in appartamento (10%).

In viaggio non si rinuncia all’esperienza!

L’esperienza è la parola chiave per una vacanza riuscita: il 24% degli intervistati è disposto a rinunciare ad acquistare i classici souvenir per indirizzare l’investimento a momenti indimenticabili, perché il ricordo non svanisce mai. Evadere con la mente e riconnettere con la natura circostante sembrano determinare le priorità in termini di aspettative, quando oltre il 40% di essi dice di voler concedersi un periodo senza pensieri. Il turismo rigenerativo è quindi la soluzione, associando al relax la possibilità di vedere più cose possibili sul luogo di vacanza (elemento imprescindibile per il

30% degli intervistati). Il benessere non è solo fisico ma è anche mentale: dopo un lungo periodo di necessaria iperconnessione, il 44% afferma che posterà soltanto poche immagini e/o stories significative della vacanza mentre il 42% afferma che non alimenterà i propri social network e osserverà un periodo di social detox. Resiste ancora un 13% che farà dell’intero suo viaggio un fotoreportage, con tanto di storytelling preparato in anticipo.

Il lusso non è più sinonimo di comfort e di grandi sfarzi (che solo per il 4% degli intervistati risultano ingredienti importanti per una vacanza perfetta). Così riguardo alla struttura che va per la maggiore quando si tratta di esprimere quale sarebbe il posto ideale, il 35% risponde che sognerebbe un alloggio insolito come una casa sull’albero o una roulotte in stile gipsy per vivere appieno l’ambiente circostante e la natura. Nei più comuni desideri c’è ancora l’albergo di lusso in una località esclusiva, pur che sia in un luogo spaesante e preferibilmente lontano, come per voler dimenticare la fitta routine quotidiana e staccare definitivamente la spina (38%).

La giusta compagnia di viaggio? Di sicuro meglio partire con i familiari stretti (67%) o eventualmente con gli amici (20%) per condividere le esperienze (per il 20% conta quello che si vive nel posto, a prescindere dalla destinazione). Per pochissimi partire da soli è un opzione da prendere in considerazione (5%) e molto difficilmente si accetta la famiglia più allargata (37%). Per chi invece possiede un’animale da compagnia, la sua partecipazione al viaggio è totalmente contemplata come componente della famiglia a tutti gli effetti.

La sostenibile leggerezza della valigia

L’attenzione all’ambiente e di conseguenza anche al territorio che ci ospita durante i periodi di vacanza è uno dei fattori che condiziona la scelta di una meta, di un mezzo di trasporto, di una soluzione di pernottamento e molto altro. In questa direzione il 68% degli intervistati dice far scelte sostenibili in vacanza attraverso diversi elementi. In primis la scelta è di comprare sul posto prodotti gastronomici locali e/o a km 0: lo fa il 60% degli intervistati. Il 49% dichiara arricchire il viaggio con esperienze volte a conoscere e supportare le popolazioni locali e per il 40% la scelta è di privilegiare strutture che rispecchino certi standard di consapevolezza green e di spostarsi in bicicletta (cicloturismo) o a piedi per visitare i luoghi, per godere appieno le meraviglie artistiche e naturalistiche della meta scelta. In fondo alla lista compare l’importanza della scelta dei trasporti in funzione del loro inquinamento per recarsi sul luogo di villeggiatura che è un fattore che interessa il 26%.

Anche la valigia si fa in maniera più consapevole e il 49% degli utenti afferma che porterà con sé il minimo indispensabile. L’oggetto che riscuote maggior successo in questa ottica? Per il 59% degli intervistati è la borraccia riutilizzabile: un must che fa oggi parte della quotidianità e che non può mancare in valigia, seguito dai prodotti solari ocean friendly (26%) e da un outfit rigorosamente second hand per contribuire alla circolarità del fashion (10%). Infine, in ogni valigia green degna di questo nome, non manca addirittura il pannello solare portatile per ricaricare i dispositivi: oggetto citato da 4% degli intervistati.

Tra i souvenir più ambiti: i prodotti gastronomici sono nella top list per il 52%, mentre riscuotono minor successo i più tradizionali oggetti artigianali (12%) ed articoli più futili come calamite, cartoline ed abbigliamento folcloristico (11%), suscettibili di raccogliere più polvere che rivestire una reale utilità.

La vacanza non finisce mai

Se per il 37% degli intervistati lavorare in vacanza non è affatto contemplato, il 26% prevede al contrario di fare una vacanza-lavoro, approfittando della nuova era del nomadismo digitale nella quale è consuetudine svolgere parte del lavoro da remoto grazie a strutture che in termini di servizi vanno incontro alle esigenze dei viaggiatori-lavoratori o semplicemente per chi ne ha la possibilità in una seconda casa lontana dal caos cittadino. Questa soluzione è per il 38% una possibile opzione da considerare in fase di pianificazione per le prossime vacanze.

Il fatto di potersi collegare ovunque consente anche di prolungare l’esperienza di viaggio sia nello spazio che nel tempo. A questo proposito il fenomeno del neverending tourism prende sempre più piede e apre nuovi scenari, offrendo la possibilità di fare sopraluoghi virtuali attraverso visite prima della partenza o dando l’opportunità di rivivere alcuni momenti dopo, incluso l’acquisto online di prodotti gastronomici per riprodurre a casa alcuni percorsi di degustazione. Questa tendenza permette anche di valorizzare i beni e i prodotti territoriali, oltre che a far rivivere momenti della vacanza.

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Redazione

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