Susi Studio, azienda di Los Angeles specializzata nella produzione di scarpe vegan, lascia increduli per come, dall’impiego di fibre naturali e materiali riciclati e cruelty-free, sia riuscita, grazie alla sua fondatrice e attuale creative director Bianca Moran, a ottenere risultati estremamente brillanti e sexy.
La sua idea ispiratrice è quella di aprire il mondo del fashion a un approccio più responsabile nella scelta del proprio outfit. La filosofia che sta dietro alla scelta della scarpa vegan altro non è, infatti, che il concedersi uno stile di vita in linea con le tendenze della moda senza necessariamente rendersi partecipi di pratiche disumane. Le collezioni del brand californiano hanno eliminato del tutto l’uso di materiali derivanti da animali senza rinunciare al cuoio, alla pelle, alla lana e alla pelliccia, ovviamente tutti rigorosamente di origine non-animale. Il footwear, insomma, è realizzato esclusivamente in fibre naturali ed eco- sostenibili come la tela, la canapa e il poliuretano, ottenuto dal riciclo delle bottiglie di plastica.
Ma la sfida più grande è abbattere lo stereotipo della scarpa vegana vista solo come sorta di sandalo o ciocia goffa e poco attraente che mai e poi mai potrebbe risultare stilish o trendy. Grazie alla sua estrema contemporaneità e grande versatilità, lo stile Susi Studio smentisce questo ormai obsoleto pregiudizio e pone la scarpa vegan sotto una nuova luce.
Il modello del quale Bianca Moran è più orgogliosa è la Emerson, una brogue in vera finta pelle, pratica senza rinunciare alla femminilità, realizzata in poliuretano riciclato dalla plastica delle bottiglie. Concepita per le donne di oggi, ininterrottamente fuori casa dal mattino alla sera, si può indossare dalla riunione di lavoro direttamente alla cena elegante. Personalizzabile al massimo per la sua abbinabilità a un’ampia gamma di abiti diversi, rende difficile inquadrare la tipologia di donna che sceglierà di indossarla.
Altra peculiarità del brand californiano è quella di avere uno staff tutto al
femminile, dalla proprietaria fino alle addette alla lavorazione e al confezionamento delle scarpe. Non un evento casuale, ma una vera e propria scelta dettata dall’urgenza sempre più forte di abbattere quei confini tra i diritti dei due sessi che ancora fanno sì che le donne debbano impegnarsi nel lavoro dieci volte di più degli uomini per ottenere gli stessi riconoscimenti. E anche una scelta di ordine pratico: alla Susi Studio tra donne ci si dà forza vicendevolmente a tutto vantaggio della qualità del lavoro e della produzione stessa. Non a caso, l’azienda di Los Angeles ha lanciato una campagna denominata Start Today il cui obiettivo era quello di incoraggiare le donne di ogni ceto sociale e professione a intraprendere il primo passo verso la realizzazione delle proprie passioni.
Non vi sembra un motivo in più per convertirvi anche voi al vegan footwear?
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