SANAYI 313: UN BRAND FIGLIO DEL CONCEPT FASHION E DI TRADIZIONI ANTICHISSIME

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immagine-a-bisVedendo per la prima volta le slippers  di Sanayi 313 vengono subito in mente le babbucce in uso nell’abbigliamento tradizionale del Marocco, uno stile di calzatura cui, da un paio d’anni, si sta ispirando la stilista di Brother Vellie’s Aurora James  dal suo negozio di famiglia a Marrakesh; un design che è apparso anche nelle sfilate per le collezioni primavera 2016 dei due marchi Acne e The Row. A una indagine più attenta, però, si scopre che quella forma originale e allo stesso tempo così caratteristica deriva dalle classiche “çarik”, le ciabattine indossate dalle donne nell’antico Impero Ottomano insieme allo şalvar (i classici pantaloni alla turca) e al caffetano.

In un mondo post-normcore come quello di oggi, vale percià la pena di saperne di più. E così scopriamo che Sanayi 313  non è un semplice brand di calzature. La linea footwear nasce da una concept boutique turca che combina arredamento d’interni,  moda e food. Il ristorante è situato sullo stesso piano che ospita gli elementi d’arredo,  gli accessori per la casa e la parte abbigliamento. Al piano superiore lavora e vive lo studio di design. immagine-b

immagine-cTutto questo si deve alla fondatrice di Sanay 313, Serena Uziyel che, laureatasi alla Parsons School of Design di New York, ha poi deciso di affinare le tecniche della manifattura calzaturiera a Milano e Firenze.  Prima di insediarsi nuovamente a Istanbul per fondare, insieme ai suoi due partner commerciali Enis e Amir Karavil, la Snayi 313, Serena aveva già maturato un’ esperienza per lei molto significativa con il marchio Zara, dove ha appreso i ritmi frenetici della fashion industry e dove ha capito che,  poter per sopravvivere in questo ambito, occorre non solo tanta creatività, ma è altresì fondamentale un sistema organizzativo  ferreo e impeccabile. Il tutto ha successivamente preso forma  dalla semplice sperimentazione di nuove idee, partendo da  una comunanza estetica tra lei ed Enis, uno dei due fratelli Karavil, e dagli incoraggiamenti di quest’ultimo, già esperto di interior design.

Anche il clima culturale che si respira nella zona industriale di Maslak Ataturk Oto Sanayi, dove sorge il concept shop, ha contribuito al successo del brand, essendo quest’area della città una zona che sta rapidamente trasformandosi nel nuovo quartiere degli artisti.

E, a proposito di arte, Serena Uziyel non fa mistero di aver deciso di riprendere, nelle sue creazioni, l’antica, raffinatissima arte della tessitura ottomana, visibile nei numerosissimi intrecci metallici di rara finezza che adornano gli antichi caffetani  e che in questi ultimi decenni sta rischiando di scomparire. La Uziyel  recupera le antiche tessiture e fa in modo che vengano ricreate nei suoi laboratori artigiani in India, in Turchia e in Italia, seguendo di persona, a fianco dei suoi artigiani, la prima fase della decorazione di ogni singolo pezzo, operazione che può arrivare a richiedere fino a 18 ore per paio di scarpe. Questi ricami richiedono varie fasi di lavorazione, ogni disegno decorativo deve essere eseguito con la massima precisione.  Un’altra caratteristica che contraddistingue il marchio Sanayi 313 è l’impiego della raffia nella composizione delle texture: difficile da lavorare, perché è quasi impossibile riprodurre lo stesso, identico disegno sulla trama di raffia. Lo strumento più importante per Sanayi 313, dunque? Le mani. L’unico mezzo con cui si possono creare grandi cose su piccole superfici. E la scarpa prende vita.

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Redazione

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