Let’s imagine: PENELOPE CRUZ e DSQUARED

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Soprannome che esprime tutto il fascino emanato dall’attrice e ballerina spagnola: LA ENCANTADORA, così viene chiamata Penelope Cruz, ammaliante vincitrice di un Oscar® e plurinominata per le sue interpretazioni colme di phatos e forte immedesimazione nel personaggio.

Sin da piccola aveva chiara la sua strada professionale e studia danza abbandonando gli studi giovanissima per specializzarsi in più settori della stessa arte e approfondendo la preparazione in recitazione. Si impegna in conduzioni di programmi per la televisione nazionale spagnola, divenendo famosa e molto apprezzata dal pubblico degli adolescenti.

Grazie però alle sue doti recitative e al suo fisico conturbante si impone sullo scenario mondiale, iniziando da quello europeo, come attrice dalle forti passioni che esprime con tutta se stessa i ruoli, talvolta anche introspettivi, che i diversi registi le assegnano. Almodovar, suo mentore, la cala in personaggi in cui l’eros e la forte carica istintiva si fondono con il pathos riuscendo a farle esprimere tutta se stessa con forte drammaticità, la stessa che infonde nelle sue relazioni affettive. Spesso disegnata come “rovinafamiglie” dalla stampa, che ha giustificato questo appellativo con i fallimenti matrimoniali di uomini dello spettacolo avvenuti dopo aver lavorato con lei, Penelope ha sempre vissuto con la coerenza di chi crede in ciò che il cuore le comanda e, come lei stessa ha affermato, passando “da un’attrazione all’altra nella dorata Hollywood, senza fare la fila”.

Questi sandali dai tacchi vertiginosi le potrebbero far raggiungere le altezze dell’Olimpo, in cui dee greche si contendono il trono della donna più bella e dal fascino più marcato: stampa pitone, laminato oro, nero lucente, blu Capri, oppure in seta rossa, per rappresentare la passione ardente.

Una tomaia che evoca una lavorazione opanka, con il il piccolo laccio che si avviluppa al piede passando da minuscoli loop dello stesso materiale, quasi invisibili, portandolo a cingere la caviglia in più passaggi, come un bracciale che adorna la caviglia. L’altezza del tacco viene in certa parte neutralizzata dal grazioso platueau in punta, utile anche per poter camminare senza ergere in maniera forzata l’arcata del piede. Un modello dai toni marcati, come la stessa diva spagnola che ama farsi guardare, proprio come colei che indosserà questi sandali.

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Angela Guidi

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