Il mondo della moda vive un grande lutto: la morte di Carla Fendi, la stilista e regina del Made in Italy.
La stilista romana, quarta delle cinque sorelle Fendi (Paola, Alda, Anna e Franca), seconda generazione del marchio Fendi, maison di moda famosa in tutto il mondo.
Nel 1960, dopo la morte del padre, prese in mano la maison. Nel 1965, cominciò insieme alle sorelle le attività delle pellicce, fino alla svolta: Karl Lagerfeld. Uno dei modelli che portò alla sua prima collezione fu cincillà color albicocca. «Quando un disegno non gli piaceva lo gettava nel cestino, io andavo a raccoglierlo», raccontò Carla Fendi. Negli Anni ’90 la rivoluzione della borsa baguette. La borsa fino allora era piccola, rigida, c’entrava poca roba. «Noi ci siamo dette: oggi le donne lavorano, qui bisogna cambiare tutto. Era il momento dei materiali poveri. Non ci aveva ancora pensato nessuno alla borsa a tracolla, pratica, comoda, morbida, leggera». Si deve al suo intuito e genialità il grande successo del brand della doppia F nel mondo, quando negli anni ’70 decise di dedicarsi al settore delle pubbliche relazioni puntando sul difficile mercato americano.
Con la crescita dell’azienda, Carla Fendi, pur continuando a collaborare alla creazione si occupa in modo specifico della comunicazione, dall’ufficio stampa, alla pubblicità, all’immagine, alle manifestazioni. Ed è proprio in questo ambito che nasce negli anni Ottanta il suo grande interesse per Spoleto e per il suo Festival, scegliendo di legare il marchio Fendi alla manifestazione.Nel 2007 aveva creato la Fondazione Carla Fendi per promuovere le sue grandi passioni: l’arte, il teatro e la musica.
Presidente onorario del Gruppo Fendi, signora della moda e mecenate si è spenta il 19 giugno intorno alle ore 21, all’età di ottanta anni.
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