ANCHE GLI STIVALI HANNO UNA LORO STORIA

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Ma da quanto tempo esistono gli stivali? A noi sembra una vita che li indossiamo e, in effetti, è proprio così.

La loro nascita è davvero remota, esistevano e venivano già utilizzati dai greci che li chiamavano embas, embates o edromis. I romani poi li definirono con il termine ocreae e venivano indossati solo da cacciatori e contadini.

La vera rivoluzione arrivò nel Rinascimento quando la moda prese la scena e iniziarono a vedersene di vari tipi: lunghi, corti, con o senza risvolti e così via. Con il tempo lo stivale, con il gambale lungo, diventa una calzatura prettamente maschile, utilizzata soprattutto in ambito militare per aiutare i soldati nelle loro lunghe giornate di marcia.

Negli anni ’60 conquistano completamente il pubblico femminile e questo grazie anche all’arrivo della minigonna. Con le gonne sempre più corte, gli stilisti sentono l’esigenza di allungare le calzature e i nuovi stivali sono alti fin sopra il ginocchio, hanno la zip laterale che permette di renderli aderenti alla gamba, i tacchi sono squadrati e non troppo alti.

A seguire, negli anni’80, si propongono modelli più sobri fino ad arrivare ai ’90 dove si sviluppa anche la tendenza degli stivali unisex: quelli che prima erano anfibi militari da lavoro iniziano a fare tendenza in gruppi punk giovanili.

Ormai la moda di oggi ha tolto ogni distinzione e, portati sia da uomini che da donne, li troviamo con ogni tipo di forma. Dai cuissardes fino a metà coscia, agli imbottiti Ugg di camoscio, ai bassi di pelle con fibbie e borchie.

Gli stivali non sono solo scarpe: sono un sinonimo di avventura, storia e moda che non tramonta mai.

 

 

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Jennifer Toppi

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