Miriam, la ricercatrice ora artigiana

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La carriera accademica, ammesso e non concesso che sarei riuscita ad arrivare a risultati soddisfacenti, non era la strada adatta a me. La verità è che non ho mollato tutto, ma ho scelto di essere artigiana con la consapevolezza della centralità di ricerca come base necessaria e imprescindibile per ottenere un buon prodotto>>. Sono parole di Miriam Bicocca, 34 anni che nella sua bottega, nel cuore di Torino, realizza a mano scarpe con pelli conciate al vegetale e lavorate con tannini naturali. Fino a pochi mesi fa, insegnava al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. «Mi occupavo di strategie progettuali per la sostenibilità ambientale – afferma – ». «Il Design Sistemico, lo sviluppo sostenibile, la ricerca di un metodo con cui il designer riesca a innescare buone pratiche e comportamenti virtuosi, sono stati per me, per anni, non solo un lavoro ma una passione – ammette Miriam» che con in tasca una laurea in Disegno Industriale, un dottorato in Gestione, Produzione e Design, ha deciso di cambiar rotta senza nessun rimpianto, riuscendo a coniugare l’amore per il sapere a quello del saper fare. «Ho iniziato frequentando un corso durante il quale ho appreso le prime nozioni e sperimentato strumenti, cuoio e pelli». Poi tanta gavetta da autodidatta rubando con gli occhi l’arte dei maestri calzolai. «li osservavo nel loro lavoro certosino, per rammentare tecniche e manualità ho guardato e riguardato decine di video, preso appunti, letto libri ed ascoltato suggerimenti e preziosi consigli di chi, e sono stati molti durante questi anni, mi ha permesso di avvicinarmi sempre più a questo meraviglioso mestiere-arte artigiana». «Amo progettare, costruire, sperimentare e, quando è il caso, distruggere e ricominciare. E più di tutto dopo molte ore di lavoro, consegnare le scarpe e assistere a quel momento di prova che tanto rassomiglia a un esame». Miriam si occupa dell’intero processo produttivo, dal disegno alla finitura. Pezzi unici che vanno incontro ad esigenze tecniche, personalità e desideri del singolo cliente che sperimenta la sensazione di avere calzature che lo rappresentano e lo rendono parte integrante del processo creativo. Gli obiettivi futuri di Miriam sono ancora sfocati, ma ben a fuoco i passi che non intende percorrere. Le scarpe realizzate da Miriam sono fatte a mano, dall’inizio alla fine e su ordine; questo impone tempi e quantità necessari per arrivare a un prodotto finale che è davvero un pezzo unico costruito con cuoio e pellami di altissima qualità. Una vera e propria sfida che non potrà che arricchire il nostro Paese!

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Redazione

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