Gli eredi dell’artista inglese Turner insorgono contro Dr Mertens

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scarpe drmertens
In collaborazione con il museo Tate Britain, l’azienda di scarpe inglesi Dr Martens ha creato e lanciato sul mercato una linea di boot che riproducono due delle opere più famose di Turner (Londra, 1775 – Chelsea, 1851), Fishermen at sea (1796) e The Decline of the Carthaginian Empire (1817). E gli eredi di quello che probabilmente è il più celebre artista inglese, non ci stanno, e sono insorti gridando allo scandalo per un’operazione commerciale che non rispetta minimamente il valore delle opere artistiche ealizzate dal loroavo.

Non è la prima volta che le opere d’arte diventano protagoniste di capi e accessori di abbigliamento. Già Takashi Murakami e Yayoi Kusama, celebri artisti giapponesi, hanno realizzato due collezioni di borse per Louis Vuitton, ma con grande successo. Aspramente criticata è stata l’operazione messa in atto da Jeff Koons, che sempre per la maison francese ha creato una costosissima linea di accessori su cui sono stati riprodotti alcuni capolavori capolavori del Rinascimento e dell’Impressionismo, rivistati vistosamente per ricreare un effetto molto kitsch.

Adesso è il turno di Dr. Martens, produttrice degli stivali diventanti simbolo della cultura hypster, di giocare con l’arte, con il benestare del museo Tate Britain. E proprio questa collaborazione ha fatto urlare allo scandalo. Julian Spalding, ex direttore dei musei di arte contemporanea di Manchester, Sheffield e Glasgow, parla di operazione commerciale ai danni dell’arte e dichiara lapidario “La Tate non avrebbe dovuto avere nulla a che fare con questa operazione commerciale”. Voi da che parte state?

 

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Redazione

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