Jimmy Choo: storia di un malese a Londra che ha costruito un impero

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Jimmy Choo è indubbiamente uno degli shoes designer più amati al mondo: scoperto da Lady D e diventato cult con Sex & the City, il brand da lui fondato è sinonimo di bellezza, eleganza e lusso; un marchio che porta il suo segreto in un design sempre al passo coi tempi e in un’artigianalità Made in Italy. Ma qual è la sua storia?

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 Jimmy Choo nasce nel 1961 a Penang, in Malesia; il suo nome completo è Jimmy Choo Yeang Keat , ma il cognome Choo è frutto di un errore sul certificato di nascita. Il cognome scritto in maniera corretta sarebbe stato Chow, che infatti è il cognome di sua nipote Sandra, attuale direttrice creativa del brand.

Proveniente da una famiglia di produttori di scarpe, quindi già in qualche modo da sempre sulla strada che avrebbe segnato il suo destino, Jimmy Choo disegna le sue prime scarpe a soli 11 anni. Siamo agli inizi degli anni ‘70.

A Londra, si laurea nel 1983 presso il Cordwainers’ Technical College, la prestigiosa università della moda della capitale britannica. Passano soli tre anni, e Jimmy ne ha 25, quando avviene la prima svolta: lo stilista apre il suo primo laboratorio di calzature in un vecchio ospedale abbandonato in un quartiere multietnico nella parte est di Londra.

Jimmy-Choo_lady-dDue anni dopo è già una celebrità: Lady D – che Jimmy Choo nominerà come propria musa – intuendo l’enorme talento del giovane stilista, sceglie di indossare un paio di sue calzature. Vogue gli dedica un servizio di ben otto pagine. Le sue scarpe cominciano a essere richieste in tutto il mondo, e appaiono in alcun film.

Nel 1996, la nascita della collaborazione con Tamara Yeardye Mellon, redattrice dell’edizione britannica di Vogue, 71st Annual Academy Awards - Arrivalsla quale propone allo stilista dei sandali da donna che uniscano comodità, bellezza ed eleganza. La collaborazione dei due sfocia nella nascita della Jimmy Choo Ltd, che nel 1997 apre la prima boutique a Londra. La Mellon fa conoscere il brand a Hollywood: Choo entra a gamba tesa nello star system e celebrities di tutto il mondo impazziscono per le sue creazioni. Il red carpet degli Oscar del 1999, ad esempio, rese famosi i sandali Tabatha, tra i modelli più celebri del brand.

Nel 2000 nascono gli store di New York e Los Angeles; Sandra Choi, nel frattempo, è diventata già da qualche anno direttore creativo insieme a Tamara Mellon e responsabile delle collezioni di calzature e accessori dell’azienda. Nel 2001 Choo vende metà del suo brand e si focalizza sempre di più sulla linea alta moda; è Tamara Mellon a gestire quella pret-a-porter.

Jimmy-Choo_vintageNel 2007, per celebrare il decimo anniversario dalla nascita del brand, viene lanciata una Vintage Collection che racchiude i dieci più importanti modelli che hanno fatto la storia di Jimmy Choo, contraddistinti da una stella dorata sulla suola e un packaging in lilla e viola che richiamano i primi colori del brand.

Nel 2011 nasce il profumo firmato Jimmy Choo, segno che col tempo il brand ha ampliato i suoi Jimmy-Choo_profumoorizzonti, non più esclusivamente legati alle scarpe, ma anche a borse, occhiali, e accessori. Nello stesso anno l’azienda viene acquistata dal gruppo Labeloux per 600 milioni di euro.

Nel 2012, per il quindicennale, Tamara Mellon e la giornalista Colin McDowell descrivono le 15 calzature iconiche della griffe nel volume “Jimmy Choo XV”, corredato dalle foto scattate da fotografi di fama internazionale come Terry Richardson e Mario Testino.

Oggi Jimmy Choo è nella Borsa di Londra, presenta fatturati stellari ed è adorato dalle protagoniste del mondo del cinema: da Cate Blanchett a Charlize Theron, da Sharon Stone a Julia Roberts e Catherine Zeta-Jones, il brand è un must have per le dive hollywoodiane. Non va dimenticato però, che non è solo per le donne: a Londra, in una boutique di 300 metri quadrati è possibile trovare calzature ed accessori maschili per uomini che amano distinguersi.

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Redazione

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