Haute Cuture a Parigi: sì a Chanel, no alle pellicce di Fendi

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Karl Lagerfeld

Noi di Scarpe Magazine amiamo l’haute couture e la settimana che si è conclusa ieri, a Parigi, ci ha regalato dei momenti a dir poco esilaranti. Ora che si sono concluse le sfilate haute couture autunno inverno 15/16, possiamo dare un nostro parere. Sono stati dei giorni all’interno dei quali ognuno ha cercato di stupire gli spettatori a suo modo. A farla da padrone sono stati i grandi volumi e i colori sgargianti, che sono stati celebrati fra giochi di simmetrie e proporzioni all’interno di uno stile colossale, variopinto, energico, appariscente.

Chi ci è piaciuto di più? Sicuramente Karl Lagerfeld per Chanel, che
è riuscito a trasformare il Grand Palais in una sorta di bisca o casinò con un grande tavolo da gioco degna di un film di Hollywood. La celebre maison francese ha proposto degli stili che ci sono sembrati, al contempo, futuristici e rivolti al passato. Gli anni ’80 erano certamente presenti nella collezione, che era, comunque, assolutamente proiettata verso un futuro spaziale, tecnologico, digitale.

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Dalla sflata di Fendi

Cosa, invece, ci è piaciuto di meno? Siamo costretti a tirare le orecchie a Fendi, che ha celebrato il proprio debutto alla settimana dell’Haute Couture parigina presentando delle pellicce indubbiamente splendide (si tratta sempre di una collezione firmata Lagerfeld), ma che, tuttavia, non hanno trovato la nostra approvazione. È celebre il parere che proprio Lagerfeld espresse a proposito delle pellicce. In un mondo in cui si mangia carne e si indossa pelle, secondo Lagerfeld,  la discussione sulla pelliccia sarebbe infantile. Beh, noi non siamo d’accordo. La produzione di prodotti in cuoio non deriva da un processo fatto di dolore e maltrattamento come quello che porta in essere le pellicce. Per quanto riguarda la questione alimentare, poi, mangiare carne non equivale a concedersi un lusso, ma a realizzare una delle possibilità che il nostro corpo ci offre. Indossare pellicce significa fare del lusso lo scopo di un percorso di sofferenza, che non siamo disposti a incentivare. La redazione di Scarpe Magazine, dunque, ama il lusso, ma solo quello cruelty-free, e crede che le pellicce siano belle solo in due casi: quando sono addosso agli animali (vivi) cui spettano di diritto o quando sono sintetiche.

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Redazione

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